Malattie infiammatorie dell’intestino, diete e regimi

15 agosto, 2016 ,

Come promesso nel mio ultimo articolo sulle malattie infiammatorie dell’intestino (MII, Malattia di Crohn e colite ulcerosa), vado qui a raffrontare le diverse diete che potrebbero esservi state raccomandate se soffrite di MII: l’alimentazione a basso contenuto di FODMAP, il regime dei carboidrati specifici, la dieta anti-infiammatoria, la paleo dieta e il regime ipotossico. Una piccola nota prima di cominciare: non esiste una dieta o un tipo di alimentazione che funzioni per tutte le persone affette da colite ulcerosa o dalla malattia di Crohn. Può darsi, invece, la situazione cambi a breve, poiché attualmente si stanno effettuando degli studi su questo argomento.


La cosa più importante è personalizzare la vostra dieta. Le vostre necessità dipendono da molteplici fattori: la vostra diagnosi, il luogo dove si situa la vostra malattia digestiva e la condizione della stessa. Un’alimentazione adatta ai vostri bisogni e alle vostre intolleranze (per quanto passeggere possano essere), vi permetterà di stare bene il più possibile, rispondendo allo stesso tempo a tutti i vostri bisogni nutrizionali. Prima di intraprendere una dieta specifica, parlatene col vostro medico, dietologo o nutrizionista.
Senza perdere altro tempo, esaminiamo assieme i diversi tipi di alimentazione che potrebbero esservi stati consigliati: l’alimentazione a basso contenuto di FODMAP, il regime dei carboidrati specifici, la dieta anti-infiammatoria per le MII, la paleo dieta e il regime ipotossico. Per ciascuno, vi darò maggiori dettagli e vi indicherò se la ricerca scientifica ha dimostrato l’efficacia di queste diete nella gestione dei sintomi associati alla malattia di Crohn e alla colite ulcerosa.

1. Alimentazione a basso contenuto di FODMAP

I FODMAP sono dei carboidrati che non vengono ben digeriti dal sistema digerente. Non essendo correttamente assimilati, si ritrovano in quantità considerevoli nell’intestino crasso (colon), dove fermentano. Questa fermentazione comporta, nelle persone che ne sono sensibili, dei sintomi funzionali, che includono dispepsia, gonfiori, diarrea, stitichezza e gas intestinali.

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La maggior parte degli studi riguardanti i FODMAP si rivolgono soprattutto alla sindrome dell’intestino irritabile. Tuttavia, una recente analisi della letteratura ha permesso di concludere che l’alimentazione a basso contenuto di FODMAP potrebbe essere efficace nelle persone che soffrono di una malattia infiammatoria dell’intestino, per gestire meglio i sintomi funzionali, soprattutto durante i periodi di remissione.

L’alimentazione a basso contenuto di FODMAP è stata concepita per essere seguita per 4-6 settimane. Durante questo periodo, la quantità di FODMAP è ridotta il più possibile nell’alimentazione. In questo modo, i sintomi diminuiscono. Si reintroducono in seguito ciascuna delle 6 famiglie di FODMAP ad una ad una per individuare quale o quali tra loro creano problemi.

Per provare l’alimentazione a basso contenuto di FODMAP, seguiti i nostri menu poveri di FODMAP, che vi garantiscono di assumere le quantità adeguate di alimenti da limitare (quelli il cui tenore di FODMAP è moderato), e l’assenza di alimenti ad elevato tenore.

Per maggiori informazioni su come mettere in pratica l’alimentazione a basso contenuto di FODMAP nella vostra vita quotidiana, perché non dare un’occhiata al nostro libro «La dieta FODMAP»?

2. Regime dei carboidrati specifici (SCD – Specific Carb Diet, in inglese)

Il regime dei carboidrati specifici è una versione estrema delle diete povere di carboidrati. Lo zucchero (saccarosio), il lattosio, tutti i prodotti cerealicoli e i farinacei vengono eliminati dall’alimentazione.

Diversamente dall’alimentazione a basso contenuto di FODMAP, questo tipo di dieta non ha alcuna prova scientifica a sostenerne l’utilizzo. I principi fondamentali del regime dei carboidrati specifici si basano sulla credenza che gli alimenti ricchi di carboidrati non verrebbero digeriti bene e si ritroverebbero rapidamente nel colon. Una volta giunti lì, i carboidrati avrebbero la tendenza a produrre delle tossine e dei gas, che causerebbero la diarrea ed altri sintomi. Eliminando la maggior parte dei carboidrati dall’alimentazione, si eliminerebbero anche le fonti d’energia dei batteri nefasti nel colon, e quindi anche i sintomi.
Anche se questi principi si basano parzialmente su dei fatti, adesso sappiamo che non è necessario eliminare tutti gli alimenti contenenti carboidrati dalla propria alimentazione per ottenere una riduzione dei sintomi. E’ sufficiente evitare i tipi di carboidrati che causano problemi… Che è proprio quello che fa correttamente l’alimentazione a basso contenuto di FODMAP!

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3. Dieta anti-infiammatoria per la malattia di Crohn e colite ulcerosa (IBD-AID, in inglese)

Questa nuova dieta proviene dal dipartimento di medicina dell’Università del Massachusetts negli Stati Uniti. Un team di ricercatori e di nutrizionisti si sono ispirati al regime dei carboidrati specifici, apportandovi però numerosi cambiamenti. In effetti, solamente gli zuccheri aggiunti, i prodotti cerealicoli contenenti glutine (segale, grano, orzo e triticale) e alcuni farinacei sono eliminati dall’alimentazione.

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I prodotti eliminati sarebbero inclini ad incoraggiare la crescita di batteri pro-infiammatori nel sistema digestivo, quando sono presenti in quantità troppo elevata nell’alimentazione. Eliminandoli, si pensa di poter eliminare questi batteri pro-infiammatori e di ritrovare un equilibrio. Inoltre, per ripopolare la flora intestinale con i batteri buoni, si incoraggia il consumo di probiotici e prebiotici.

Malgrado gli interessanti risultati preliminari, sono necessari degli studi su più ampia scala, prima che si possa raccomandare di seguire questo tipo di dieta.

4. Altre diete alla moda

Potreste aver già sentito parlare della paleo dieta e del regime ipotossico. Purtroppo però, queste diete non sono ancora state testate per il trattamento delle malattie infiammatorie dell’intestino. Tranne qualche caso aneddotico di remissione, non abbiamo degli studi che ci consentano di raccomandarle.

E’ importante ricordare che più si eliminano degli alimenti o gruppi di alimenti, più aumentano i rischi di carenze nutrizionali. Soprattutto durante i periodi di remissione, un’alimentazione il più possibile completa e varia è sempre raccomandata. Consultate un dietologo o un nutrizionista se avete bisogno d’aiuto per adattare la vostra alimentazione alle vostre necessità e alle vostre restrizioni.


*I FODMAP sono dei glucidi che fermentano nell’intestino, in parte responsabili dei sintomi nelle persone che soffrono di colon irritabile. Per maggiori informazioni, leggete quest’articolo.

Fonte

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Autori

Jef L'Ecuyer
Nutrizionista/dietista, membro dell'OPDQ e dei Dietisti del Canada, Jef propone una visione semplice, efficace e pratica riguardo la pianificazione dei pasti quotidiani.

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