Può essere nocivo avere troppo colesterolo “buono”?

10 aprile, 2019 , ,

È possibile avere troppo colesterolo buono?

Un tasso elevato di colesterolo “buono” HDL è associato a una riduzione del rischio cardiovascolare. Ma è possibile avere un tasso di colesterolo HDL troppo elevato? Si tratta di una questione ancora controversa. Alcune ricerche dimostrano una relazione a U tra il tasso di colesterolo-HDL e la mortalità; in altre parole, sia un tasso troppo basso, sia un tasso troppo elevato di colesterolo-HDL è associato a un rischio maggiore di mortalità. Un tasso molto elevato di colesterolo-HDL è perlopiù imputabile a fattori genetici. In casi più rari può essere causato da alcuni fattori come l’assunzione di certi medicinali, un consumo eccessivo di alcol per un tempo prolungato, una terapia sostitutiva degli estrogeni o un livello elevato di esercizio aerobico (sport di resistenza). Non esiste un approccio specifico per far fronte a un tasso di colesterolo-HDL troppo elevato. È importante considerare l’insieme dei fattori che influenzano la salute del cuore, come il tasso di colesterolo-LDL e dei trigliceridi, la pressione arteriosa, l’infiammazione, il girovita, l’indice di massa corporea (IMC) e lo stile di vita.

Ecco alcuni aspetti che occorre considerare riguardo all’alimentazione per favorire un tasso di colesterolo normale:

  • Limitare i grassi saturi e trans

A tal fine occorre limitare gli alimenti fritti, la carne rossa, le merendine, i dolciumi e i dessert commerciali, e scegliere dei prodotti caseari poveri di grassi.

  • Privilegiare i buoni grassi insaturi

I buoni grassi insaturi sono naturalmente presenti nella frutta a guscio, nei semi, nell’avocado, nei pesci e nell’olio d’oliva. È raccomandato consumare ogni giorno degli alimenti ricchi di omega-3, come ad esempio i semi di lino macinati e i semi di chia, le noci, i pesci grassi (salmone, trota, aringa, sgombro, sardina), le alghe, l’olio di colza biologico, l’olio di lino e l’olio di camelina.

  • Adottare un’alimentazione ricca di fibre, soprattutto fibre solubili

Le fibre alimentari si trovano nella frutta, nella verdura, nella frutta a guscio, nei semi, nei legumi e nei cereali integrali. In Europa si raccomanda di consumare idealmente 30g di fibre al giorno. Secondo uno studio condotto da GS1 e Nielsen, negli ultimi anni gli italiani sembrano aver capito quanto sia importante assumere una corretta quantità di fibre. Basti pensare che nel 2016 le vendite di prodotti integrali sono aumentate del 22,8% rispetto al 2015.

Un apporto elevato di fibre solubili contribuisce a ridurre il “cattivo” colesterolo LDL. Gli alimenti ricchi di fibre solubili comprendono i semi di lino macinati e i semi di chia, le verdure, l’edamame, l’orzo, l’avena, lo psillio e alcuni frutti ricchi di pectina (banane, arance, fragole, mele, pere, ecc.).


Fonti

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Autori

Kathryn Adel
Kathryn è titolare di una laurea in kinesiologia e una in alimentazione, e di un master in alimentazione sportiva. È membro dell’OPDQ e dell’Academy of Nutrition and Dietetics. Atleta di mezzofondo, ha corso per la squadra olimpica di Montréal e il Rouge et Or. Kathryn è specializzata in alimentazione sportiva, perdita di peso, diabete, salute cardiovascolare e gastrointestinale. Kathryn ha molta esperienza con l'approccio FODMAP e ha completato la certificazione dell'Università Monash.

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