Muoversi, non solo per vivere più a lungo

23 ottobre, 2025 ,

Se vi parlo di attività fisica e invecchiamento, potreste pensare: “So che se mi muovo di più, vivrò più a lungo“, e avreste ragione.

Eppure, senza sforzarci troppo di fare l’avvocato del diavolo, abbiamo tutti visto, direttamente o indirettamente, qualcuno con un profilo simile a quello di Jacqueline:

  • Ottuagenaria: a 85 anni, è sicuramente la più anziana della famiglia;
  • Sedentaria: trascorre seduta o sdraiata più di 8 ore al giorno (escluso il sonno);
  • Inattiva: non raggiunge i 150 minuti di attività fisica da moderata a intensa a settimana raccomandati dall’OMS;
  • Esami del sangue: nulla da segnalare, secondo il suo medico di famiglia;
  • Sistema immunitario: si dice che si ammali meno spesso dei suoi figli e nipoti.

Persone come Jacqueline suscitano spesso una sorta di fascino: qual è la chiave della loro longevità quando sfidano, o addirittura quasi contraddicono, i dati scientifici più rigorosi?

Numerosi studi dimostrano infatti che l’attività fisica è fortemente associata a una riduzione della mortalità per tutte le cause (malattie cardiovascolari, disturbi metabolici, molti tumori, malattie neurodegenerative, ecc.). Detto questo, è essenziale non ridurre i benefici dell’attività fisica alla sola aspettativa di vita, e questo articolo cercherà di spiegarvi il perché.

Sebbene i misteri della longevità sollevino ancora molti interrogativi, si può affermare con certezza che i suoi meccanismi sono estremamente complessi. Coinvolgono molti fattori determinanti, tra cui fattori genetici, epigenetici, socioeconomici e molti altri. Ma torniamo al nostro argomento concreto: a cosa serve l’attività fisica se si può vivere così a lungo senza praticarla? Beh, la risposta sta nel fatto che l’attività fisica è una delle leve più potenti per preservare l’aspettativa di vita indipendente.

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Autori

Gary Geoffroy
Dopo quattro anni di studi di medicina in Guadalupa e in Francia, Gary ha deciso di riorientarsi per seguire la sua passione per l'attività fisica. Ha conseguito una laurea triennale e poi un master in scienze dell'attività fisica presso l'Université de Montréal (UdeM). Oggi è specializzato nella scienza del cambiamento comportamentale, una disciplina che mira a rendere l'attività fisica più accessibile, regolare e realistica per tutti. Come fondatore di Kinobi Conseil, fornisce supporto personalizzato a persone che incontrano difficoltà motivazionali nell'ambito dell'attività fisica. È anche istruttore clinico presso la Clinica di Kinesiologia dell'Université de Montréal, dove contribuisce alla formazione degli studenti.

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